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OMBRE SULLE BONIFICHE, IL CASO DELLA EX SISAS DI SEGRATE

Ancora rifiuti. Ancora Bonfiche. Ancora l’imprenditore Giuseppe Grossi. Questa volta la vicenda riguarda l’area ex Sisas di Segrate, alla periferia nord di Milano. La Corte di Giustizia delle Comunità Europea con sentenza del 9 settembre 2004 condannava lo Stato italiano per non aver adottato le misure necessarie ad assicurare che i rifiuti depositate nelle discariche di Rodano (Milano) fossero recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell’uomo e con procedimenti e metodi che potrebbero recare pregiudizio all’ambiente.

A seguito delle attività svolte presso il sito ex area SISAS venivano rinvenute ingenti quantità di rifiuti, anche pericolosi, attualmente stoccati presso le discariche A e B, la cui particolare tipologia renderebbe necessaria l’adozione di iniziative di carattere straordinario ed urgente finalizzate all’immediato reperimento di impianti idonei al relativo smaltimento.

L’intesa prevedeva che la bonifica e la messa in sicurezza del sito dell’area ex “SISAS” venisse fatta dalla “TR Estate Due” di proprietà dell’imprenditore Giuseppe Grossi, a sue spese, in cambio della proprietà dell’area e di un diritto a edificare 240 mila metri quadri, di cui 100 mila per un centro commerciale, versando come garanzia una fideiussione di 60 milioni di euro alla Regione Lombardia di cui però come confermato anche dal Commissario straordinario Luigi Pelaggi non vi sarebbe traccia.

Il 19 e 29 marzo 2010, la “TR Estate Due” comunica la “difficoltà di reperire idonei siti per lo smaltimento” e la sua “indisponibilità a corrispondere la fideiussione” e, in seguito a ciò, in quanto non rispettoso dei tempi di bonifica, rischia di far pagare a Regione Lombardia la sanzione di 200 milioni di euro da parte della Commissione europea per mancata bonifica.

Il Presidente della Regione Lombardia, con nota del 12 aprile 2010, ha richiesto la dichiarazione di stato di emergenza ai sensi dell’art. 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, ottenuta con DPCM emergenza del 16-04-2010, G.U. n.96 del 26-04-2010.

L’ordinanza d’emergenza del 16 aprile 2010 permette alla Protezione civile d’imporre lo smaltimento in discarica o l’incenerimento, agevolando il lavoro dei tecnici; ma dirotta anche sul commissario i fondi (circa 50 milioni di euro) che erano stati stanziati nell’Accordo di Programma per la riqualificazione ambientale e infrastrutturale della zona (parchi, piste ciclabili, riconversione energetica degli edifici pubblici).

La paradossale situazione venutasi a creare che vede la “TR Estate Due” anziché essere sanzionata perché non riesce a rispettare i tempi di bonifica e non versa la fideiussione viene “premiata” attraverso l’ordinanza della Protezione civile con l’erogazione di un ulteriore contributo di 50 milioni.

In data 03 giugno 2010 il Gruppo Consiliare Italia dei Valori ha presentato una interrogazione al Presidente della Giunta della Regione Lombardia Roberto Formigoni e all’Assessore Regionale all’Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi per conoscere quali siano i motivi per i quali anziché affidare i lavori attraverso un bando come proposto ad esempio dai sindaci locali, Regione Lombardia abbiano indicato l’uomo giusto in Grossi; quali siano i criteri adottati da parte di Regione Lombardia per stabilire che “TR Estate Due” fosse in grado di eseguire la bonifica suddetta; se Regione Lombardia, stante l’incapacità ammessa da parte dell’imprenditore Grossi al reperimento di siti idonei per tali rifiuti ed il mancato versamento della suddetta fideiussione, intenda risolvere il contratto con Grossi e revocare in tal modo le delibere regionali che avrebbero portato gli stanziamenti pubblici per la bonifica, su richiesta della “TR Estate Due”, da 120 a 164 milioni di euro e, infine, quali azioni intende adottare affinché la vicenda si risolva in tempi più celeri possibili per la salvaguardia della salute pubblica e dell’ambiente.

CATEGORIE: AMBIENTE

    • Roberto Biolchini I
    •  
    • July 9, 2010 alle 12:01 pm

    La ex SISAS SpA è a PIOLTELLO non a Segrate!

  • VIII LEGISLATURA